L'utilità di un'enciclopedia giuridica nel 2007Presentazione della Enciclopedia giuridica del Sole24ore.
Pisa, 22 ottobre 2007.-
1. L'opera che presentiamo oggi costituisce non soltanto, per quello che sarà detto, un evento editoriale significativo nella storia della letteratura giuridica di questo scorcio del terzo millennio, ma anche un evento culturale degno di particolare attenzione, destinato in modo provocatorio a rompere con l'attuale stato della frammentazione della scienza giuridica e con l'assistematicità della produzione legislativa dell'ultimo decennio, sotto gli occhi di tutti.
2. Complice l'instabilità dell'ordinamento didattico della facoltà di giurisprudenza, costretto sotto l'incalzare delle scelte inconsulte del legislatore a ripensare l'organizzazione degli insegnamenti per ben due volte nell'arco di meno di dieci anni, è sotto gli occhi di tutti la specializzazione delle discipline e del sapere giuridico.
Le grandi ripartizioni del passato tra diritto privato e diritto penale o pubblico sono poco più di un ricordo, tanto e diffuse sono le miriadi di insegnamenti, nati per assecondare piuttosto gli interessi particolari di un docente e di una scuola, anziché trarre linfa vitale in una reale esigenza scientifica. D'altra parte quello della parcelizzazione del sapere non è soltanto una delle involuzioni della scienza giuridica, come scienza umanistica, ma è fenomeno vissuto anche dalle scienze c.d. esatte, come la medicina, la biologia e così via.
L'idea di un'enciclopedia, con la sua ambizione di ridurre ad unità le specializzazioni, proponendo l'interpretazione di un sistema unitario e con il suo radicamento nel concetto di scienza universale che costituisce la più elevata eredità storica del secolo dei lumi è l'idea di una reazione alla parcelizzazione della ricerca giuridica a di una riproposizione del confronto multidisciplinare e sistematico, di cui la partecipazione, oggi a condividere l'evento, di studiosi di diritto sostanziale come di diritto processuale è il segno più tangibile.
3. Ma è anche la reazione, in questi tempi bui della politica, alla materia prima dei nostri laboratori, che mai come oggi è stato un magma informe di fronte al quale l'interprete non ha più semplicemente il compito di un esercizio scolastico, ma quello civico di dare certezza a quanto di più incerto è offerto e Dio e gli uomini sanno quanto la certezza sia un bene giuridico irrinunciabile per il vivere civile e per i rapporti economici, particolarmente nell'ambito del processo.
Innanzi ad una legislazione che ormai con una mano concede quanto nega con l'altra (per semplificare con uno degli interventi più penetranti e delicati per le ricadute sull'economia, che è il diritto fallimentare, nella parte dedicata ai concordati prima del decreto bis i continui richiami ad un'iniziativa officiosa nelle ipotesi di conversione della procedura concordataria in quella fallimentare convivono con l'espressione di un'iniziativa del giudice soppressa e sepolta come previsione di principio della riforma oppure l'insistere sulla forma della sentenza e sull'appello avverso la sentenza di omologa del concordato, quando si era contemporaneamente optato per un rito camerale destinato a concludersi con un decreto impugnabile con un reclamo). Innanzi alla legislazione in articolo unico con migliaia di commi bis ter e quater... al solo scopo di scongiurare l'ostruzionismo a colpi di emendamenti parlamentari ove l'esecutivo, nella debolezza endemica del sistema, presta il fianco al rischio della sfiducia.
Si tratta dunque di una risposta della scienza giuridica allo stato confusionale della legislazione, in difesa del valore di certezza.
4. Ma accanto ad un profilo di metodo e di valori giuridici, esiste un terzo aspetto che non può essere celato: ad esso corrisponde una precisa scelta editoriale, quello di una diffusione che va oltre l'ambito della scienza in senso stretto o delle professioni, per aprirsi alla società civile. Il luogo della vendita non è più solo quello della libreria specializzata e l'utente non è più soltanto lo studioso, ma l'occasione della vendita è quello dell'acquisto in edicola del quotidiano e quindi la frontiera si apre improvvisamente - e di questo dobbiamo essere grati al principale quotidiano economico italiano - verso il quivis de populo, il cittadino che desidera acquisire un bagaglio culturale per interpretare i fatti e i rapporti della sua età.
Questa prospettiva nuova, che le meno precenti esperienze, mi riferisco all'Enciclopedia del diritto di Giuffré, al Digesto di Utet e all'Enciclopedia giuridica Treccani, mai avevano sperimentato, rimanendo spesso nella clausura dell'accademia e delle biblioteche universitarie, non costituisce - si badi bene - solo una scelta di mercato destinata ad incrementare le vendite, ma a sua volta ha esercitato un forte influsso sullo stile e il metodo della voce.
Non più esercizio dell'accademico - senza con questo volere sminuire il rilievo anche monografico di grandi voci enciclopediche del passato (mi vengono in mente le voci Fallimento di Andrioli; Appello di Mortara; Interrogatorio libero di Vaccarella), ma tentativo di sciogliere il magma informe della lettera normativa verso un fluido a cui possa abbeverarsi non soltanto lo studioso o l'operatore professionale, ma anche il cittadino, l'utente finale, il lettore del quotidiano. Ne è nato un esercizio letterario, che sconta molto più lo stile anglosassone piuttosto che quello della tradizione dogmatica continentale, capace di innovare i contenuti e la forma dell'interpretazione giuridica.
Quindi sintesi, in cui la chiarezza dell'espressione è valore insostituibile, suddivisa in pochi ed efficaci punti (paragrafi e sottoparagrafi), con richiami essenzialissimi della dottrina ed altrettanto essenziali della giurisprudenza, per gli effetti fecondi sull'interpretazione della casistica applicativa, e una nota bibliografica essenziale in calce alla voce. Il tutto nell'economia di sedici volumi, essendo il diciasettesimo dedicato agli indici e alla bibliografia degli autori e gli ultimi tre alla raccolta dei codici, per un complesso di oltre 3600 voci e oltre 760 autori.
5. Ma l'opera deve segnalarsi anche come evento editoriale di assoluto rilievo nell'editoria giuridica.
Innanzi al fenomeno sotto gli occhi di tutti delle concentrazioni editoriali, il cui evento saliente è la privazione di autonomia di case editrici storiche come Utet e Cedam, e più recenti come Ipsoa, nuovo impero di Kluwer, Sole24ore con il suo editoriale giuridico costituisce - insieme alla storica Giuffré - un baluardo, volto a garantire il pluralismo economico.
Il tentativo di Sole24ore è poi quello di uscire dalla sola editoria professionale, che aveva contraddistinto qualche decennio della sua iniziativa imprenditoriale, dopo la fusione per incorporazione di Pirola, avvicinandosi al mondo universitario.
Chi vi parla, intuendo il progressivo cambiamento dell'editore, si è posto con estremo interesse come interlocutore in occasione della collana di studi sulle riforme del processo civile, a cui hanno partecipato giovani studiosi della scuola pisana, e che ha avuto un grande successo editoriale, con vendite che hanno superato le venticinquemila copie, grazie anche alla rete libraria e degli agenti di Sole24ore.
Siamo poi consapevoli dello straordinario successo di riviste come Guida al diritto, Famiglia e minori, Diritto e pratica delle società, diritto e pratica del fallimento, ecc., nelle cui colonne è proposta una informazione aggiornatissima della legislazione e della giurisprudenza, corredata da note di commento di studiosi, tanto che le nostre scrivanie sono colme degli ultimi numeri di questo prodotto.
Oggi il tentativo è ancor più ambizioso, attraverso l'Enciclopedia e le collane delle Guide brevi nelle varie materie, aggiornati commentari nelle principali materie del diritto, sino alla nuova collana dei manuali, a cui chi vi parla ha destinato il manuale di diritto fallimentare, che avrà l'occasione presto di una presentazione in questa sala.
Ma non è solo l'università ad interagire, ma anche ad assumere essa stessa nuove esperienze, aprendo gli studi ad una maggiore attenzione verso la casistica, cui era originariamente deputato l'editore, verso un dialogo con il mondo degli operatori professionali, avvocati e giudici, di cui le scuole legali delle nostre facoltà sono testimonianza e da cui dovrà nascere un nuovo genere di strumenti didattici tutti ancora da sperimentare.
6. Ma veniamo alle voci processualistiche, quella di diritto processuale civile in senso stretto e quella di diritto fallimentare.
Le prime dirette dai Prof.ri Caponi e Bove, annoverano tra le loro file voci come Onere della prove e tutte le voci sulla prova di Salvatore Patti (curatore generale dell'opera); Accertamenti incidentali e Giudicato civile di Sergio Menchini, Cassazione civile di Sergio Chiarloni, Appello e Domanda giudiziale di Claudio Consolo; Eccezione di Renato Oriani; Lavoro controversie di Dino Buoncristiani; Litisconsorzio e Processo societario di Giorgio Costantino; Processo di cognizione di Giampiero Balena; Rapporti tra processo civile e penale di Mariangela Zumpano; Sentenze di condanna di Proto Pisani, Separazione e divorzio di Salvaneschi; Conciliazione di Francesco P. Luiso, per concludere con le tre voci del sottoscritto, Arbitrato delle controversie di lavoro, Possesso (procedimento) e Repressione della condotta antisindacale.
Tra le voci fallimentari, dirette da Angelo Castagnola, tutte riunite nella voce principale Procedimenti concorsuali, per esigenze imposte dalla necessità di una consegna a chiusura per le novità introdotte dal decreto bis, ma che hanno aperto la prospettiva di una vera e propria monografia sul fallimento, Storia del fallimento di Umberto Santarelli, Fallimento (nozione) di Angelo Castagnola, curatore della sezione; liquidazione di Massimo Montanari; Accertamento del passivo di Canale; e di numrosi giovani e magistrati della scuola milanese, in cui - oltre al Prof. Santarelli - mi sono timidamente inserito con la voce Apertura del fallimento.
7. A conferma di questo stile nuovo, ove si coniuga il metodo del sistema in una prospettiva di uniforme interpretazione della legge, abbiamo ritenuto con la collega Prof. Emanuela Navarretta, attraverso un indagine interdisciplinare di evidenziare, nell'economia di un'esposizione di un pomeriggio, i nodi salienti del nuovo decreto bis, riforma della riforma del diritto fallimentare.
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