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Successione Agnelli e processoLe cronache sono affollate di notizie sul dissidio degli eredi di Gianni Agnelli, insorto a seguito della successione del protagonista della maggiore famiglia di industriali italiani, e sui riflessi processuali della lite promossa dalla figlia Margherita che dissente dagli esecutori testamentari, lamentando di non essere stata sufficientemente edotta sulla reale dimensione dell'asse, particolarmente sui beni situati all'estero, e quindi di essere stata indotta in errore nell'avere sottoscritto il 18 febbraio 2004 un accordo con la madre Marella.
Ora, in quella controversia, sono implicanti importanti istituti del processo civile.
Non tanto e soltanto l'eccezione di carenza di giurisdizione, a favore del giudice svizzero, sollevata dai difensori degli esecutori testamentari , argomentata sulla residenza in svizzera dei convenuti e sul fondamento della lite, coincidente con una convenzione privata perfezionata in territorio elevetico, che rinvia all'applicazione del diritto svizzero e alla giurisdizione elvetica (con coseguente introduzione di un regolamento di giurisdizione), quanto perché nell'esercizio del potere discrezionale affidatogli, il giudice ha ritenuto non manifestamente infondata l'eccezione e quindi il regolamento e perciò, in applicazione dell'art. 367 c.p.c., ha sospeso il giudizio di merito in attesa della pronuncia della S.C. sul regolamento.
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