Quarta e quinta settimanaa) LEZIONI
Dopo avere portato a termine lo studio della domanda, come presupposto processuale, ne abbiamo esaminato gli effetti sostanziali e processuali.
Siamo quindi passati a trattare il giudicato.
Dopo breve definizione delle nozioni di giudicato formale (art. 324 cpc), abbiamo definito il giudicato sostanziale o materiale di cui abbiamo studiato i limiti oggettivi, soggettivi e cronologici.
Infine, come di consueto, dopo l'indagine statica, abbiamo condotto l'indagine dinamica.
Abbiamo quindi trattato, per coerenza con il giudicato, i presupposti della litispendenza e continenza.
Infine, negandone natura di presupposto processuale, per la discrezionalità offerta al giudice di non procedere al simultaneus processus o di separare le cause cumulate (art. 40, art. 103, 2° comma cpc) quando per ragioni di economia l'una può tardare l'altra, abbiamo studiato la connessione.
Di tale istituto abbiamo evidenziato la ratio insividuata ragioni di economia processuale e abbiamo esaminato i mezzi con i quali viene assicurato il simultaneus processus: il rilievo in un processo separato innanzi a diverso giudice (art. 40 cpc), la riunione innanzi allo stesso giudice (art. 274 cpc); il cumulo iniziale (artt. 103 e 104 cpc); il cumulo successivo per intervento (art. 105 cpc) o per chiamata (art. 106 e 107 cpc).
Abbiamo poi sottolineato come alcune connessioni (c.d. "forti") in cui il collegamento non dipende da un elemento esteriore al diritto, come il fatto generatore, ma dall'esistenza stessa del diritto (schemi di dipendenza o di incompatibilità), rendono ancor più necessario il simultaneus processus, poiché la ratio dell'economia cede il passo alla necessità di evitare un contrasto "teorico" di giudicati:
- deroga alle regole della competenza per valore e materia (artt. 32 e 34);
- deroga alle regole sui riti (art. 40);
- ammissibilità di un intervento anche in appello e di una impugnazione della sentenza da parte del terzo titolare del diritto incompatibile o dipendente (artt. 344 e 404 c.p.c.);
- ammissibilità di una chiamata iussu iudicis (art. 107 cpc).
Al contrario le connessioni deboli (art. 31 e 33 cpc) per fatto storico (es. diritti nascenti dallo stesso illecito), danno origine ad un simultaneus processus, solo in deroga alla competenza per territorio, mai in deroga alla diversità dei riti (art. 40), ad esclusione dell'art, 31 cpc, con un intervento consentito solo in primo grado per iniziativa di parte, mai d'ufficio.
B) SCHEMI
domanda:
regime statico:
a) è necessario che il processo sia promosso da un'iniziativa di parte
b) è necessario che l'atto introduttivo - citazione o ricorso - identifichi il diritto dicui si chiede la tutela, cfr. artt. 163 e 414 cpc).
A tale fine:
1) individuazione dei soggetti: 163 n. 2 cpc
2) individuazione del petitum, 163 n. 3 cpc:
immediato: il provvedimento di accertamento, di condonna o costitutivo
mediato: il bene della vita
3) individuazione della causa petendi o del titolo: art. 163 n. 4 cpc
diritti autoindividuati: si individuano con la loro semplice menzione
(diritti assoluti: reali, della persona)
diritti eteroindividuati, che si individuano con il fatto costitutivo
(diritti relativi: i diritti di credito)
regime dinamico:
regime delle nullità formali (è la forma dell'atto che presiede al presupposto processuale)
rilevabilità d'ufficio in ogni stato e grado art. 164, 4° co., cpc
sanabilità con rinnovazione o integrazione (se il convenuto è costituito)
sanabilità ex nunc: gli effetti della domanda vengono fatti salvi dall'atto che sana in poi
e non retroagiscono al momento del primo atto contenente la domanda viziata).
Giudicato:
a) nozione di giudicato formale ex art. 324 cpc (inimpugnabilità con i mezzi ordinari)
b) nozione di giudicato materiale o sostanziale o esterno, proprio delle sentenze di merito
e non delle sentenze di rito (arg. ex art. 310, 2° co., cpc).
c) Limiti oggettivi del giudicato:
1) si identificano nella sentenza e non nella domanda (caso di discrasia tra oggetto
della domanda e oggetto della sentenza, per ragioni fisiologiche: domande condizionate per
subordinazione o per alternatività; per ragioni patologiche: pronuncia ultra o infra petita partium)
2) impedisce che sullo stesso diritto sia data una seconda pronuncia di merito
x = x, diverso rilievo nei diritti autoindividuati rispetto ai diritti eteroindividuati
3) vincola il giudizio sul diritto dipendente (credito alimentare) quando si è formato sul
diritto pregiudiziale (status), nei diritti connessi per pregiudizialità dipendenza, art. 2909 cc
x + a + b = y
4) non vincola il giudizio sul diritto pregiudiziale se è stato accertato incidentalmente (in difetto di domanda) nel giudizio sul diritto dipendente: art. 34 cpc
5) nei rapporti con effetti giuridici plurimi, l'antecendente logico necessario costituito dall'accertamento
sulla esistenza del rapporto, vincola tutti i futuri giudizi su ognuno degli effetti (es. l'esistenza, validità ed efficacia
della compravendita, sul giudizio sul prezzo, sul giudizio sulla consegna del bene, ecc.).
Pregiudizialità c.d. Logica
LIMITI SOGGETTIVI DEL GIUDICATO
efficacia diretta tra le parti del processo (art. 2909 cc)
efficacia riflessa nei confronti di terzi.
Il limite del contraddittorio, deroghe:
a) per ragioni processuali, art. 2909 cc e 111 cpc: efficacia nei confronti
dell'avente causa che acquista il diritto dopo la litispendenza
o dopo il giudicato. Ratio: prevalere del diritto di azione sul diritti a contraddire
b) per ragioni sostanziali: quando esiste dipendenza permanente
tra diritti: 1595/3 cc il diritto dipendente subisce tutte le vicende
sostanziali e processuali che coinvolgono il diritto pregiudiziale
In questo caso l'efficacia del giudicato incontra il limite del dolo e della
colluzione tra le parti a danno del terzo: 404/2 cpc
LIMITI CRONOLOGICI DEL GIUDICATO
giudizio di fatto:
copre il dedotto e il deducibile al momento della
udienza di precisazione delle conclusioni
giudizio di diritto:
fissa l'assetto normativo al momento del deposito della sentenza.
il giudicato pone una regola concreta che prevale sempre sulla re-
gola generale ed astratta posta dallo ius superveniens.
Il problema della legge retroattiva o delle sent. Della Corte cost.:
distinzione tra situazioni istantanee e pernamenti.
La connessione
Non è un presupposto processuale:
non arresta il processo con una sentenza di rito
favorisce semplicemente, per esigenze di economicità,
il simultaneus processus
regme statico:
connessione forte, perché coinvolge l'esistenza del diritto:
a) per incompatibilità x è diverso da y es. d.reale sullo stesso bene
connessione per oggetto (art. 40, art. 103, art. 105/1; art. 274; art. 344; art. 404/1 cpc)
b) per pregiudizialità-dipendenza x + a = y
y esiste perché esiste x che ne costituisce la fattispecie
connessione per titolo. Es. status - credito alimentare; subconduzione e conduzione nella locazione
(art. 40, art. 103, 105/2; art. 274; art. 344; art. 404/2 cpc)
caso particolare di connessione forte per pregiudizialità-dipendenza:
la garanzia
reale nascente dalla cessione dei diritti (evizione)
effetti: difesa (art 108 cpc) e risarcimento del danno
personale nascente dai vincoli di coobligazione
effetti: il regresso, solo reintegrazione patrimoniale
(art. 32, art. 106 cpc)
connessione debole, per fatto storico:
x = a + b + c
y = a + d + e
in comunanza il fatto storico "a"
es. diritti x e y nascenti dallo stesso fatto illecito ex art. 2043 cc.
(art. 40, art. 103, art. 105/1, art. 278 cpc)
connessione impropria per questioni:
la risoluzione di identiche questioni di fatto o di diritto nelle liti di serie
(art. 103 cpc)
c) PARTI DEL MANUALE ESPOSTE A LEZIONE
Vol, I, capp. 9, 18, 19, 20, 21, 22, 30, 34, 40 e 41.
Queste parti vado lette ad integrazione degli appunti.
Si ricordano le parti che non verranno esaminate a lezione:
vol 1, capp. 10, 11, 12, 13, 17, 42.
Del secondo volume tutti i capitoli dedicati alle impugnazioni.
D) LE VOSTRE DOMANDE
come fa
un giudice a capire che vi è una litis pendenza, continenza o connessione con
una domana presentata ad un giudice diverso???
Il giudice quando rivela un fatto sostanziale o processuale ne rae notizia sempre da un'acquisizione esterna, o un'allegazione anche involontaria di una parte o un mezzo istruttorio.
Gentile Professore, gradirei sapere quali capitoli del secondo tomo del manuale del prof. Luiso sono da studiare in relazione al tema delle impugnazioni.
La ringrazio della cortese risposta.
Per ora vi dico tutti, poi cercherò di trattare almeno la parte generale e l'oggetto delle singole impugnazioni
1) perchè parlando dell'art 14 cpc per i beni mobili il valore rileva ai fini della competenza e non ai fini del merito mentre per le somme di denaro si comporta in maniera opposta? e soprattutto, perchè la contestazione del convenuto può muoversi sia in alto che in basso per i beni mobili e solo verso il basso per le somme di denaro?
2) quando si parla di rilevazione sulle questioni di competenza rilevate dalla parte, l'art 38 cpc afferma che il convenuto può far valere l'eccezione solo nella comparsa di risposta tempestivamente depositata. quale è allora il coordinamento con l'art 14 dove afferma invece che il convenuto può valere solo nella prima difesa? e quindi in che senso il manuale afferma che l'art 38 "preclude dunque il potere di eccezione del convenuto prima che si precluda il concorrente potere di rilevazione del giudice"?
1. Perché i mobili hanno una valore intrinseco pe il merito che non dipende dalle difese delle parti, mentre il denaro indicato genericamente puà essere determinato solo da un'iniziativa della parte valevole dunque anche per il merito
2. Primo atto difensivo vuol dire comparsa di risposta: non ce ne sono altri.
non mi è del tutto chiara la differenza tra giudicato in senso sostanziale e giudicato in senso formale
Il primo è l'espressione del giudicato di merito, il secondo delle sentenze di rito ai fini della diversa efficacia esterna ed interna, cfr art. 310, 2° comma cpc. Poi per giudicato sul piano formale si intende la pronuncia non più sottoposta ai rimedi ordinari (art. 324 cpc) a valere per entrambe le nozioni di giudicato
la differenza tra mezzo d'impugnazione straordinario e l'instaurarsi di un nuovo procedimento con nuova domanda e quindi quando si ha l'uno e quando l'altro! Grazie
Si ha impugnativa straorindaria quando esiste un giudicato da rimuovere (in casi eccezionali, 395 nn 1,2,6 e 404), instaurazione di un processo ordinario, quando non esiste giudicato. |