Processo informaticoDecreto del Ministro della giustizia in data 21 febbraio 2011 recante «Regolamento concernente le regole tecniche per l'adozione nel proces-so civile e nel processo penale delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, in attuazione dei principi previsti dal decreto legislati-vo 7 marzo 2005, n. 82, e successive modificazioni, ai sensi dell’articolo 4, commi 1 e 2, del decreto-legge 29 dicembre 2009, n. 193, convertito nella legge 22 febbraio 2010 n.24.»
Il Ministro della Giustizia
di concerto con
Il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione
Visto l’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
Visto l’articolo 4 del decreto-legge 29 dicembre 2009, n. 193, recante «Interventi urgenti in materia di funzionalità del sistema giudiziario», convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 22 febbraio 2010 n.24;
Visto il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante “Codice dell'amministra-zione digitale” e successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, recante «Codice in materia di protezione dei dati personali» e successive modificazioni;
Visti gli articoli 16 e 16 bis del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185 recante «Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ri-disegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale», convertito in leg-ge, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2 »;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 13 febbraio 2001, n. 123, recante «Regolamento recante disciplina sull'uso di strumenti informatici e telematici nel processo civile, nel processo amministrativo e nel processo dinanzi alle sezioni giurisdizionali della Corte dei conti»;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 2005, n. 68, recante «Regolamento recante disposizioni per l'utilizzo della posta elettronica certificata, a norma dell'articolo 27 della L. 16 gennaio 2003, n. 3»;
Visto il decreto del Ministro della giustizia 17 luglio 2008, recante «Regole tecni-co-operative per l'uso di strumenti informatici e telematici nel processo civile»;
Visto il decreto ministeriale 27 aprile 2009 recante «Nuove regole procedurali re-lative alla tenuta dei registri informatizzati dell'amministrazione della giustizia»;
Visto il decreto del presidente del consiglio dei ministri 6 maggio 2009, recante «Disposizioni in materia di rilascio e di uso della casella di posta elettroni-ca certificata assegnata ai cittadini»;
Rilevata la necessità di adottare le regole tecniche previste dall’articolo 4, comma 1, del citato decreto, in sostituzione delle regole tecniche adottate con il decreto del Presidente della Repubblica 13 febbraio 2001, n. 123 e con il decreto del Mi-nistro della Giustizia 17 luglio 2008;
Acquisito il parere espresso in data 15 luglio 2010 dal Garante per la protezione dei dati personali;
Acquisito il parere espresso in data 20 luglio 2010 da DigitPA;
Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla sezione consultiva per gli atti normativi nell’adunanza del 25 novembre 2010 e quello espresso nell’adunanza del 20 dicembre 2010;
Vista la comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri in data 18 gennaio 2011;
ADOTTA
IL SEGUENTE REGOLAMENTO:
CAPO I – PRINCIPI GENERALI
ART. 1
(Ambito di applicazione)
1. Il presente decreto stabilisce le regole tecniche per l'adozione nel processo civile e nel processo penale delle tecnologie dell'informazione e della co-municazione ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del decreto-legge 29 di-cembre 2009, n. 193, convertito nella legge 22 febbraio 2010 n.24, recan-te «Interventi urgenti in materia di funzionalità del sistema giudiziario» ed in attuazione del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante “Codice dell'amministrazione digitale” e successive modificazioni.
ART. 2
(Definizioni)
1. Ai fini del presente decreto si intendono per:
a) dominio giustizia: l'insieme delle risorse hardware e software, me-diante il quale il Ministero della giustizia tratta in via informatica e te-lematica qualsiasi tipo di attività, di dato, di servizio, di comunicazione e di procedura;
b) portale dei servizi telematici: struttura tecnologica-organizzativa che fornisce l’accesso ai servizi telematici resi disponibili dal dominio giu-stizia, secondo le regole tecnico-operative riportate nel presente decre-to;
c) punto di accesso: struttura tecnologica-organizzativa che fornisce ai soggetti abilitati esterni al dominio giustizia i servizi di connessione al portale dei servizi telematici, secondo le regole tecnico-operative ripor-tate nel presente decreto;
d) gestore dei servizi telematici: sistema informatico, interno al domi-nio giustizia, che consente l’interoperabilità tra i sistemi informatici u-tilizzati dai soggetti abilitati interni, il portale dei servizi telematici e il gestore di posta elettronica certificata del Ministero della giustizia;
e) posta elettronica certificata: sistema di posta elettronica nel quale è fornita al mittente documentazione elettronica attestante l'invio e la consegna di documenti informatici, di cui al decreto del Presidente del-la Repubblica 11 febbraio 2005, n. 68;
f) identificazione informatica: operazione di identificazione in rete del titolare della carta nazionale dei servizi o di altro dispositivo crittogra-
fico, mediante un certificato di autenticazione, secondo la definizione di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 e successive modifica-zioni;
g) firma digitale: firma elettronica avanzata, basata su un certificato qualificato, rilasciato da un certificatore accreditato, e generata me-diante un dispositivo per la creazione di una firma sicura, di cui al de-creto legislativo 7 marzo 2005, n. 82;
h) fascicolo informatico: versione informatica del fascicolo d’ufficio, contenente gli atti del processo come documenti informatici, oppure le copie informatiche dei medesimi atti, qualora siano stati depositati su supporto cartaceo, ai sensi del codice dell’amministrazione digitale;
i) codice dell’amministrazione digitale (CAD): decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante “Codice dell'amministrazione digitale” e successive modificazioni;
l) codice in materia di protezione dei dati personali: decreto legislati-vo 30 giugno 2003, n. 196, recante “Codice in materia di protezione dei dati personali” e successive modificazioni;
m) soggetti abilitati: i soggetti abilitati all'utilizzo dei servizi di consulta-zione di informazioni e trasmissione di documenti informatici relativi al processo. In particolare si intende per:
1) soggetti abilitati interni: i magistrati, il personale degli uffici giu-diziari e degli UNEP;
2) soggetti abilitati esterni: i soggetti abilitati esterni privati e i sog-getti abilitati esterni pubblici;
3) soggetti abilitati esterni privati: i difensori delle parti private, gli avvocati iscritti negli elenchi speciali, gli esperti e gli ausiliari del giudice;
4) soggetti abilitati esterni pubblici: gli avvocati, i procuratori dello Stato e gli altri dipendenti di amministrazioni statali, regionali, me-tropolitane, provinciali e comunali;
n) utente privato: la persona fisica o giuridica, quando opera al di fuori dei casi previsti dalla lettera m);
o) certificazione del soggetto abilitato esterno privato: attestazione di iscrizione all'albo, all’albo speciale, al registro ovvero di possesso della qualifica che legittima l’esercizio delle funzioni professionali e l'assenza di cause ostative all’accesso;
p) certificazione del soggetto abilitato esterno pubblico: attestazione di appartenenza del soggetto all’amministrazione pubblica e dello svol-gimento di funzioni tali da legittimare l’accesso;
q) specifiche tecniche: le disposizioni di carattere tecnico emanate, ai sensi dell’articolo 34, dal responsabile per i sistemi informativi auto-matizzati del Ministero della giustizia, sentito DigitPA e il Garante per la protezione dei dati personali, limitatamente ai profili inerenti la pro-tezione dei dati personali;
r) spam: messaggi indesiderati;
s) software antispam: software studiato e progettato per rilevare ed eli-minare lo spam;
t) log: documento informatico contenente la registrazione cronologica di una o più operazioni informatiche, generato automaticamente dal si-stema informatico;
u) richiesta di pagamento telematico (RPT): struttura standardizzata che definisce gli elementi necessari a caratterizzare il pagamento e qualifica il versamento con un identificativo univoco, nonché contiene i dati identificativi, variabili secondo il tipo di operazione, e una parte riservata per inserire informazioni elaborabili automaticamente dai si-stemi informatici;
v) ricevuta telematica (RT): struttura standardizzata, emessa a fronte di una RPT, che definisce gli elementi necessari a qualificare il paga-mento e trasferisce inalterate le informazioni della RPT relative alla parte riservata;
z) identificativo univoco di erogazione del servizio (CRS): identifica univocamente una richiesta di erogazione del servizio ed è associato alla RPT e alla RT al fine di qualificare in maniera univoca il versamen-to;
aa) prestatore dei servizi di pagamento: gli istituti di credito, Poste Ita-liane e gli altri soggetti che, ai sensi del decreto legislativo 27 gennaio 2010 n.11 e successive modifiche ed integrazioni, mettono a disposi-zione strumenti atti ad effettuare pagamenti.
CAPO II – SISTEMI INFORMATICI DEL DOMINIO GIUSTIZIA
ART. 3
(Funzionamento dei sistemi del dominio giustizia)
1. I sistemi del dominio giustizia sono strutturati in conformità al codice dell’amministrazione digitale, alle disposizioni del Codice in materia di protezione dei dati personali e in particolare alle prescrizioni in materia di sicurezza dei dati, nonché al decreto ministeriale emanato a norma dell’articolo 1, comma 1, lettera f), del decreto del Ministro della giustizia 27 marzo 2000, n. 264.
2. Il responsabile per i sistemi informativi automatizzati del Ministero della giustizia è responsabile dello sviluppo, del funzionamento e della gestione dei sistemi informatici del dominio giustizia.
3. I dati sono custoditi in infrastrutture informatiche di livello distrettuale o interdistrettuale, secondo le specifiche di cui all’articolo 34.
ART. 4
(Gestore della posta elettronica certificata del Ministero della giustizia)
1. Salvo quanto previsto all’articolo 19, il Ministero della giustizia si avvale di un proprio servizio di posta elettronica certificata conforme a quanto previsto dal codice dell’amministrazione digitale.
2. Gli indirizzi di posta elettronica certificata degli uffici giudiziari e degli UNEP, da utilizzare unicamente per i servizi di cui al presente decreto, sono pubblicati sul portale dei servizi telematici e rispettano le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
3. Il Ministero della giustizia garantisce la conservazione dei log dei messag-gi transitati attraverso il proprio gestore di posta elettronica certificata per cinque anni.
ART. 5
(Gestore dei servizi telematici)
1. Il gestore dei servizi telematici assicura l’interoperabilità tra i sistemi in-formatici utilizzati dai soggetti abilitati interni, il portale dei servizi tele-matici e il gestore di posta elettronica certificata del Ministero della giusti-zia.
ART. 6
(Portale dei servizi telematici)
1. Il portale dei servizi telematici consente l’accesso da parte dell’utente pri-vato alle informazioni, ai dati e ai provvedimenti giudiziari secondo quan-to previsto dall’articolo 51 del codice in materia di protezione dei dati per-sonali.
2. L’accesso di cui al comma 1 avviene a norma dell’articolo 64 del codice dell’amministrazione digitale e secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
3. Il portale dei servizi telematici mette a disposizione dei soggetti abilitati esterni i servizi di consultazione, secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
4. Il portale dei servizi telematici mette a disposizione i servizi di pagamento telematico, secondo quanto previsto dal capo V del presente decreto.
5. Il portale dei servizi telematici mette a disposizione dei soggetti abilitati e degli utenti privati, in un’apposita area, i documenti che contengono dati sensibili oppure che eccedono le dimensioni del messaggio di posta elet-tronica certificata di cui all’articolo 13, comma 8, secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34 e nel rispetto dei requisiti di si-curezza di cui all’articolo 26.
6. Il portale dei servizi telematici consente accesso senza l’impiego di apposi-te credenziali, sistemi di identificazione e requisiti di legittimazione, alle
informazioni ed alla documentazione sui servizi telematici del dominio giustizia, alle raccolte giurisprudenziali e alle informazioni essenziali sullo stato dei procedimenti pendenti, che vengono rese disponibili in forma anonima.
ART. 7
(Registro generale degli indirizzi elettronici)
1. Il registro generale degli indirizzi elettronici, gestito dal Ministero della giustizia, contiene i dati identificativi e l’indirizzo di posta elettronica cer-tificata dei soggetti abilitati esterni di cui al comma 3 e degli utenti privati di cui al comma 4.
2. Per i professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato, il registro generale degli indirizzi elettronici è costituito mediante i dati contenuti negli elenchi riservati di cui all’articolo 16, comma 7, del Decre-to-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito nella legge del 28 gennaio 2009 n° 2, inviati al Ministero della giustizia secondo le specifiche tecni-che di cui all’articolo 34.
3. Per i soggetti abilitati esterni non iscritti negli albi di cui al comma 2, il registro generale degli indirizzi elettronici è costituito secondo le specifi-che tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
4. Per le persone fisiche, quali utenti privati, che non operano nelle qualità di cui ai commi 2 e 3, gli indirizzi sono consultabili ai sensi dell’articolo 7 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 6 maggio 2009, se-condo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
5. Per le imprese, gli indirizzi sono consultabili, senza oneri, ai sensi dell’articolo 16, comma 6, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito nella legge del 28 gennaio 2009 n. 2, con le modalità di cui al comma 10 del medesimo articolo e secondo le specifiche tecniche di cui all'articolo 34.
6. Il registro generale degli indirizzi elettronici è accessibile ai soggetti abili-tati mediante le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
ART. 8
(Sistemi informatici per i soggetti abilitati interni)
1. I sistemi informatici del dominio giustizia mettono a disposizione dei sog-getti abilitati interni le funzioni di ricezione, accettazione e trasmissione dei dati e dei documenti informatici nonché di consultazione e gestione del fascicolo informatico, secondo le specifiche di cui all’articolo 34.
2. L’accesso dei soggetti abilitati interni è effettuato con le modalità definite dalle specifiche tecniche di cui all’articolo 34, che consentono l’accesso anche dall’esterno del dominio giustizia.
3. Nelle specifiche di cui al comma 2 sono disciplinati i requisiti di legittima-zione e le credenziali di accesso al sistema da parte delle strutture e dei soggetti abilitati interni.
ART. 9
(Sistema informatico di gestione del fascicolo informatico)
1. Il Ministero della giustizia gestisce i procedimenti utilizzando le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, raccogliendo in un fascicolo in-formatico gli atti, i documenti, gli allegati, le ricevute di posta elettronica certificata e i dati del procedimento medesimo da chiunque formati, ovve-ro le copie informatiche dei medesimi atti quando siano stati depositati su supporto cartaceo.
2. Il sistema di gestione del fascicolo informatico è la parte del sistema do-cumentale del Ministero della giustizia dedicata all'archiviazione e al re-perimento di tutti i documenti informatici, prodotti sia all'interno che all’esterno, secondo le specifiche tecniche di cui all’articolo 34.
3. La tenuta e conservazione del fascicolo informatico equivale alla tenuta e conservazione del fascicolo d'ufficio su supporto cartaceo, fermi restando gli obblighi di conservazione dei documenti originali unici su supporto cartaceo previsti dal codice dell’amministrazione digitale e dalla disciplina processuale vigente.
4. Il fascicolo informatico reca l’indicazione:
a) dell’ufficio titolare del procedimento, che cura la costituzione e la ge-stione del fascicolo medesimo;
b) dell’oggetto del procedimento;
c) dell’elenco dei documenti contenuti.
5. Il fascicolo informatico è formato in modo da garantire la facile reperibilità ed il collegamento degli atti ivi contenuti in relazione alla data di deposito, al loro contenuto, ed alle finalità dei singoli documenti.
6. Con le specifiche tecniche di cui all’articolo 34 sono definite le modalità per il salvataggio dei log relativi alle operazioni di accesso al fascicolo in-formatico.
ART. 10
(Infrastruttura di comunicazione)
1. I sistemi informatici del dominio giustizia utilizzano l'infrastruttura tecno-logica resa disponibile nell'ambito del Sistema Pubblico di Connettività per le comunicazioni con l’esterno del dominio giustizia.
CAPO III – TRASMISSIONE DI ATTI E DOCUMENTI INFORMATICI
ART. 11
(Formato dell’atto del processo in forma di documento informatico)
1. L’atto del processo in forma di documento informatico è privo di elementi attivi ed è redatto nei formati previsti dalle specifiche tecniche di cui all’articolo 34; le informazioni strutturate sono in formato XML, secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34, pubblicate sul por-tale dei servizi telematici.
2. La nota di iscrizione a ruolo può essere trasmessa per via telematica come documento informatico sottoscritto con firma digitale; le relative informa-zioni sono contenute nelle informazioni strutturate di cui al primo com-ma, secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
ART. 12
(Formato dei documenti informatici allegati)
1. I documenti informatici allegati all’atto del processo sono privi di elementi attivi e hanno i formati previsti dalle specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
2. E’ consentito l’utilizzo dei formati compressi, secondo le specifiche tecni-che stabilite ai sensi dell’articolo 34, purché contenenti solo file nei for-mati previsti dal comma precedente.
ART. 13
(Trasmissione dei documenti da parte dei soggetti abilitati esterni e degli utenti privati)
1. I documenti informatici di cui agli articoli 11 e 12 sono trasmessi da parte dei soggetti abilitati esterni e degli utenti privati mediante l’indirizzo di posta elettronica certificata risultante dal registro generale degli indirizzi elettronici, all’indirizzo di posta elettronica certificata dell’ufficio destina-tario, secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
2. I documenti informatici di cui al comma 1 si intendono ricevuti dal domi-nio giustizia nel momento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna da parte del gestore di posta elettronica certificata del Ministe-ro della giustizia.
3. Nel caso previsto dal comma 2 la ricevuta di avvenuta consegna attesta, altresì, l'avvenuto deposito dell'atto o del documento presso l'ufficio giudi-ziario competente. Quando la ricevuta è rilasciata dopo le ore 14 il deposi-to si considera effettuato il giorno feriale immediatamente successivo.
4. Ai fini della comunicazione prevista dall’articolo 170, quarto comma, del codice di procedura civile, la parte che procede al deposito invia ai procu-
ratori delle parti costituite copia informatica dell'atto e dei documenti al-legati con le modalità previste dall'articolo 18 del presente decreto. Fuori del caso di rifiuto per omessa sottoscrizione, il rigetto del deposito da par-te dell’ufficio non impedisce il successivo deposito entro i termini asse-gnati o previsti dal codice di procedura civile.
5. La certificazione dei professionisti abilitati e dei soggetti abilitati esterni pubblici è effettuata dal gestore dei servizi telematici sulla base dei dati presenti nel registro generale degli indirizzi elettronici, secondo le specifi-che tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
6. Al fine di garantire la riservatezza dei documenti da trasmettere, il sogget-to abilitato esterno utilizza un meccanismo di crittografia, secondo le spe-cifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
7. Il gestore dei servizi telematici restituisce al mittente l’esito dei controlli effettuati dal dominio giustizia nonché dagli operatori della cancelleria o della segreteria, secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
8. La dimensione massima del messaggio è stabilita nelle specifiche tecniche di cui all’articolo 34. Se il messaggio eccede tale dimensione, il gestore dei servizi telematici genera e invia automaticamente al mittente un messag-gio di errore, contenente l'avviso del rifiuto del messaggio, secondo le spe-cifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
9. I soggetti abilitati esterni possono avvalersi dei servizi del punto di acces-so, di cui all’articolo 23, per la trasmissione dei documenti; in tale caso il punto di accesso si attiene alle modalità di trasmissione dei documenti di cui al presente articolo.
ART. 14
(Documenti probatori e allegati non informatici)
1. I documenti probatori e gli allegati depositati in formato non elettronico sono identificati e descritti in una apposita sezione delle informazioni strutturate di cui all’articolo 11, secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
2. La cancelleria o la segreteria dell’ufficio giudiziario provvede ad effettuare copia informatica dei documenti probatori e degli allegati su supporto car-taceo e ad inserirla nel fascicolo informatico, apponendo la firma digitale ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 22, comma 3 del codice dell’amministrazione digitale.
ART. 15
(Deposito dell’atto del processo da parte dei soggetti abilitati interni)
1. L’atto del processo, redatto in formato elettronico da un soggetto abilitato interno e sottoscritto con firma digitale, è depositato nel fascicolo infor-matico, previa attestazione del deposito da parte della cancelleria o della
segreteria dell’ufficio giudiziario mediante apposizione della data e della propria firma digitale.
2. In caso di atto formato da organo collegiale l’originale del provvedimento è sottoscritto con firma digitale anche dal presidente.
3. Quando l’atto è redatto dal cancelliere o dal segretario dell’ufficio giudizia-rio questi vi appone la propria firma digitale e ne effettua il deposito nel fascicolo informatico.
4. Se il provvedimento del magistrato è in formato cartaceo, il cancelliere o il segretario dell’ufficio giudiziario ne estrae copia informatica nei formati previsti dalle specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34 e vi ap-pone la sua firma digitale, ove previsto.
ART. 16
(Comunicazioni per via telematica)
1. La comunicazione per via telematica dall'ufficio giudiziario ad un soggetto abilitato esterno o all’utente privato avviene mediante invio di un messag-gio dall’indirizzo di posta elettronica certificata dell’ufficio giudiziario mit-tente all’indirizzo di posta elettronica certificata del destinatario, indicato nel registro generale degli indirizzi elettronici, ovvero per la persona fisica consultabile ai sensi dell’articolo 7 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 6 maggio 2009 e per l’impresa indicato nel registro delle im-prese, secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
2. La cancelleria o la segreteria dell’ufficio giudiziario provvede ad effettuare una copia informatica dei documenti cartacei da comunicare nei formati previsti dalle specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34, che conserva nel fascicolo informatico.
3. La comunicazione per via telematica si intende perfezionata nel momento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna breve da parte del gestore di posta elettronica certificata del destinatario e produce gli effetti di cui agli articoli 45 e 48 del codice dell’amministrazione digitale.
4. Fermo quanto previsto dall’articolo 20, comma 6, e salvo il caso fortuito o la forza maggiore, si procede ai sensi dell’articolo 51, comma 3 del decreto legge 25 giugno 2008 n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e successive modificazioni, nel caso in cui viene ge-nerato un avviso di mancata consegna previsto dalle regole tecniche della posta elettronica certificata.
5. Le ricevute di avvenuta consegna e gli avvisi di mancata consegna vengo-no conservati nel fascicolo informatico.
6. La comunicazione che contiene dati sensibili è effettuata per estratto con contestuale messa a disposizione dell’atto integrale nell’apposita area del portale dei servizi telematici, secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34 e nel rispetto dei requisiti di sicurezza di cui all’articolo 26, con modalità tali da garantire l’identificazione dell’autore dell’accesso e la tracciabilità delle relative attività.
7. Nel caso previsto dal comma 6, si applicano le disposizioni di cui ai com-mi 2 e 3, ma la comunicazione si intende perfezionata il giorno feriale successivo al momento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta con-segna breve da parte del gestore di posta elettronica certificata del desti-natario.
8. Si applica, in ogni caso, il disposto dell’articolo 49 del codice dell’amministrazione digitale .
ART. 17
(Notificazioni per via telematica)
1. Al di fuori dei casi previsti dall’articolo 51, del decreto legge 25 giugno 2008 n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e successive modificazioni, le richieste telematiche di un'attività di notificazione da parte di un ufficio giudiziario sono inoltrate al sistema in-formatico dell'UNEP, secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
2. Le richieste di altri soggetti sono inoltrate all'UNEP tramite posta elettro-nica certificata, secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
3. La notificazione per via telematica da parte dell’UNEP rispetta i requisiti richiesti per la comunicazione da un ufficio giudiziario verso i soggetti abilitati esterni di cui all’articolo 16.
4. Il sistema informatico dell’UNEP individua l’indirizzo di posta elettronica del destinatario dal registro generale degli indirizzi elettronici, dal registro delle imprese o dagli albi o elenchi costituiti ai sensi dell’articolo 16 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185 convertito con modificazioni dal-la legge 28 gennaio 2009, n. 2, nonché per il cittadino dall’elenco reso consultabile ai sensi dell’articolo 7 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 6 maggio 2009 in base alle specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
5. Il sistema informatico dell'UNEP, eseguita la notificazione, trasmette per via telematica a chi ha richiesto il servizio il documento informatico con la relazione di notificazione sottoscritta mediante firma digitale e congiunta all'atto cui si riferisce, nonché le ricevute di posta elettronica certificata, secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
6. L'ufficiale giudiziario, se non procede alla notificazione per via telematica, effettua la copia cartacea del documento informatico, attestandone la con-formità all'originale, e provvede a notificare la copia stessa nei modi di cui agli articoli 138 e seguenti del codice di procedura civile.
ART. 18
(Notificazioni per via telematica tra avvocati)
1. Nel caso previsto dall’articolo 4, legge 21 gennaio 1994, n. 53, il difensore può eseguire la notificazione ai soggetti abilitati esterni con mezzi telema-tici, anche previa estrazione di copia informatica del documento cartaceo. A tale scopo trasmette copia informatica dell'atto sottoscritta con firma digitale all'indirizzo di posta elettronica certificata del destinatario risul-tante dal registro generale degli indirizzi elettronici, nella forma di allegato al messaggio di posta elettronica certificata inviato al destinatario. Nel corpo del messaggio è inserita la relazione di notificazione che contiene le informazioni di cui all’articolo 3, comma 2, della legge 21 gennaio 1994, n. 53, dell'indirizzo di posta elettronica certificata presso il quale l'atto è stato inviato, nonché del numero di registro cronologico di cui all'articolo 8 della suddetta legge. La notificazione si intende perfezionata nel mo-mento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna breve da parte del gestore di posta elettronica certificata del destinatario.
2. Quando il difensore procede ai sensi dell’articolo 170, comma 4, del codi-ce di procedura civile, la comunicazione delle memorie è effettuata me-diante invio di copia della memoria alle parti costituite a mente del com-ma 1.
3. La parte rimasta contumace ha diritto a prendere visione degli atti del procedimento tramite accesso al portale dei servizi telematici e, nei casi previsti, anche tramite il punto di accesso.
ART. 19
(Disposizioni particolari per la fase delle indagini preliminari)
1. Nelle indagini preliminari le comunicazioni tra l’ufficio del pubblico mini-stero e gli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria avvengono su canale si-curo protetto da un meccanismo di crittografia secondo le specifiche tec-niche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
2. Le specifiche tecniche assicurano l’identificazione dell’autore dell’accesso e la tracciabilità delle relative attività, anche mediante l’utilizzo di misure di sicurezza ulteriori rispetto a quelle previste dal disciplinare tecnico di cui all’allegato B del codice in materia di protezione dei dati personali.
3. Per le comunicazioni di atti e documenti del procedimento di cui al com-ma 1 sono utilizzati i gestori di posta elettronica certificata delle forze di polizia. Gli indirizzi di posta elettronica certificata sono resi disponibili unicamente agli utenti abilitati sulla base delle specifiche stabilite ai sen-si dell’articolo 34.
4. Alle comunicazioni previste dal presente articolo si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni dell’articolo 16, commi 1, 2, 3, 4 e 5 , e dell’articolo 20.
5. L’atto del processo in forma di documento informatico è privo di elementi attivi ed è redatto dalle forze di polizia nei formati previsti dalle specifiche
tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34; le informazioni strutturate sono in formato XML, secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34. L’atto del processo, protetto da meccanismi di crittografia, è sottoscritto con firma digitale. Si applicano, in quanto compatibili, l’articolo 14 del presente decreto, nonché gli articoli 20 e 21 del codice dell’amministrazione digitale .
6. La comunicazione degli atti del processo alle forze di polizia, successiva-mente al deposito previsto dall’articolo 15, è effettuata per estratto con contestuale messa a disposizione dell’atto integrale, protetto da meccani-smo di crittografia, in apposita area riservata all’interno del dominio giu-stizia, accessibile solo dagli appartenenti alle forze di polizia legittimati , secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34 e nel ri-spetto dei requisiti di sicurezza di cui all’articolo 26.
7. Per la gestione del fascicolo informatico si applicano, in quanto compati-bili, le disposizioni di cui all’articolo 9, commi da 1 a 5. Agli atti contenuti nel fascicolo informatico, custodito in una sezione distinta del sistema documentale di cui all’articolo 9, protetta da un meccanismo di crittogra-fia secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34, hanno accesso unicamente i soggetti abilitati interni appositamente abilitati. Alla conclusione delle indagini preliminari, e in ogni altro caso in cui il fasci-colo o parte di esso deve essere consultato da soggetti abilitati esterni o da utenti privati, questi accedono alla copia resa disponibile mediante il punto di accesso e il portale dei servizi telematici, secondo quanto previ-sto al capo IV.
8. Per la trasmissione telematica dei flussi informativi sintetici delle notizie di reato e dei relativi esiti tra il Centro Elaborazione Dati del Servizio per il Sistema Informativo Interforze, di cui all’articolo 8, della legge 1 aprile 1981, n. 121 e successive modifiche ed integrazioni, e il sistema dei regi-stri delle notizie di reato delle Procure della Repubblica sono utilizzate le infrastrutture di connettività delle pubbliche amministrazioni che consen-tono una interconnessione tra le Amministrazioni, secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34. Il canale di comunicazione è protetto con le modalità di cui al comma 1.
9. Per assicurare la massima riservatezza della fase delle indagini prelimina-ri la base di dati dei registri di cui al comma 8 è custodita, con le speciali misure di cui al comma 2, separatamente rispetto a quella relativa ai pro-cedimenti per i quali è stato emesso uno degli atti di cui all’articolo 60, del codice di procedura penale, in infrastrutture informatiche di livello di-strettuale o interdistrettuale individuate dal responsabile per i sistemi in-formativi automatizzati. I compiti di vigilanza sulle procedure di sicurezza adottate sulla base dati prevista dal presente comma sono svolti dal Pro-curatore della Repubblica presso il Tribunale e dal Procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello competenti in relazione all’ufficio giudiziario titolare dei dati, avvalendosi del personale tecnico individuato dal responsabile per i sistemi informativi automatizzati.
ART. 20
(Requisiti della casella di PEC del soggetto abilitato esterno)
1. Il gestore di posta elettronica certificata del soggetto abilitato esterno, fermi restando gli obblighi previsti dal decreto del Presidente della Re-pubblica 11 febbraio 2005, n.68 e dal decreto ministeriale 2 novembre 2005, recante «Regole tecniche per la formazione, la trasmissione e la validazione, anche temporale, della posta elettronica certificata», è te-nuto ad adottare software antispam idoneo a prevenire la trasmissione di messaggi di posta elettronica indesiderati.
2. Il soggetto abilitato esterno è tenuto a dotare il terminale informatico uti-lizzato di software idoneo a verificare l'assenza di virus informatici per o-gni messaggio in arrivo e in partenza e di software antispam idoneo a pre-venire la trasmissione di messaggi di posta elettronica indesiderati.
3. Il soggetto abilitato esterno è tenuto a conservare, con ogni mezzo idoneo, le ricevute di avvenuta consegna dei messaggi trasmessi al dominio giu-stizia.
4. La casella di posta elettronica certificata deve disporre di uno spazio disco minimo definito nelle specifiche tecniche di cui all’articolo 34.
5. Il soggetto abilitato esterno è tenuto a dotarsi di servizio automatico di avviso dell’imminente saturazione della propria casella di posta elettroni-ca certificata e a verificare la effettiva disponibilità dello spazio disco a di-sposizione.
6. La modifica dell’indirizzo elettronico può avvenire dall’1 al 31 gennaio e dall’1 al 31 luglio.
7. La disposizione di cui al comma 6 non si applica qualora la modifica dell’indirizzo si renda necessaria per cessazione dell’attività da parte del gestore di posta elettronica certificata.
ART. 21
(Richiesta delle copie di atti e documenti)
1. Il rilascio della copia di atti e documenti del processo avviene, previa veri-fica del regolare pagamento dei diritti previsti, tramite invio all’indirizzo di posta elettronica certificata del richiedente, secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
2. L’atto o il documento che contiene dati sensibili o di grandi dimensioni è messo a disposizione nell’apposita area del portale dei servizi telematici, nel rispetto dei requisiti di sicurezza stabiliti ai sensi dell’articolo 34.
3. Nel caso di richiesta di copia informatica, anche parziale, conforme al do-cumento originale in formato cartaceo, il cancelliere ne attesta la confor-mità all’originale sottoscrivendola con la propria firma digitale.
CAPO IV – CONSULTAZIONE DELLE INFORMAZIONI DEL DOMINIO GIUSTIZIA
ART. 22
(Servizi di consultazione)
1. Ai fini di cui agli articoli 50, comma 1, 52 e 56 del codice dell’amministrazione digitale, l’accesso ai servizi di consultazione delle in-formazioni rese disponibili dal dominio giustizia avviene tramite un punto di accesso o tramite il portale dei servizi telematici, nel rispetto dei requi-siti di sicurezza di cui all’articolo 26.
ART. 23
(Punto di accesso)
1. Il punto di accesso può essere attivato esclusivamente dai soggetti indica-ti dai commi 6 e 7.
2. Il punto di accesso fornisce un’adeguata qualità dei servizi, dei processi informatici e dei relativi prodotti, idonea a garantire la sicurezza del si-stema, nel rispetto dei requisiti tecnici di cui all’articolo 26.
3. Il punto di accesso fornisce adeguati servizi di formazione e assistenza ai propri utenti, anche relativamente ai profili tecnici.
4. La violazione da parte del gestore di un punto di accesso dei livelli di sicu-rezza e di servizio comporta la sospensione dell’autorizzazione ad erogare i servizi fino al ripristino di tali livelli.
5. Il Ministero della giustizia dispone ispezioni tecniche, anche a campione, per verificare l’attuazione delle prescrizioni di sicurezza.
6. Possono gestire uno o più punti di accesso:
a) i consigli degli ordini professionali, i collegi ed i Consigli nazionali pro-fessionali, limitatamente ai propri iscritti;
b) il Consiglio nazionale forense, ove delegato d uno o più consigli degli ordini degli avvocati, limitatamente agli iscritti del consiglio delegante;
c) il Consiglio nazionale del notariato, limitatamente ai propri iscritti;
d) l'Avvocatura dello Stato, le amministrazioni statali o equiparate, e gli enti pubblici, limitatamente ai loro iscritti e dipendenti;
e) le Regioni, le città metropolitane, le provincie ed i Comuni, o enti con-sorziati tra gli stessi.
f) Le Camere di Commercio, per le imprese iscritte nel relativo registro.
7. I punti di accesso possono essere altresì gestiti da società di capitali in possesso di un capitale sociale interamente versato non inferiore a un mi-lione di euro.
ART. 24
(Elenco pubblico dei punti di accesso)
1. L’elenco pubblico dei punti di accesso attivi presso il Ministero della giu-stizia comprende le seguenti informazioni:
a) identificativo del punto di accesso;
b) sede legale del soggetto titolare del punto di accesso;
c) indirizzo internet;
d) dati relativi al legale rappresentante del punto di accesso o a un suo delegato, comprendenti: nome, cognome, codice fiscale, indirizzo di po-sta elettronica certificata, numero di telefono e di fax;
e) recapiti relativi ai referenti tecnici da contattare in caso di problemi;
ART. 25
(Iscrizione nell’elenco pubblico dei punti di accesso)
1. Il soggetto che intende costituire un punto di accesso inoltra domanda di iscrizione nell’elenco pubblico dei punti di accesso secondo il modello e con le modalità stabilite dal responsabile per i sistemi informativi auto-matizzati del Ministero della giustizia con apposito decreto, da adottarsi entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto.
2. Il Ministero della giustizia decide sulla domanda entro trenta giorni, con provvedimento motivato, anche sulla base di apposite verifiche, effettuabi-li anche da personale esterno all’Amministrazione, da questa delegato, con costi a carico del richiedente.
3. Con il provvedimento di cui al comma 2, il Ministero della giustizia delega la responsabilità del processo di identificazione dei soggetti abilitati ester-ni al punto di accesso. Il Ministero della giustizia può delegare la respon-sabilità del processo di identificazione degli utenti privati agli enti pubbli-ci di cui all’articolo 23, comma 6, lettera e).
4. Il Ministero della giustizia può verificare l’adempimento degli obblighi as-sunti da parte del gestore del punto di accesso di propria iniziativa oppu-re su segnalazione. In caso di violazione si applicano le disposizioni di cui all’articolo 23, comma 3.
ART. 26
(Requisiti di sicurezza)
1. L’accesso ai servizi di consultazione delle informazioni rese disponibili dal dominio giustizia avviene mediante identificazione sul punto di accesso o sul portale dei servizi telematici, secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
2. Il punto di accesso stabilisce la connessione con il portale dei servizi te-lematici mediante un collegamento sicuro con mutua autenticazione se-condo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
3. A seguito dell’identificazione viene in ogni caso trasmesso al gestore dei servizi telematici il codice fiscale del soggetto che effettua l’accesso.
4. I punti di accesso garantiscono un’adeguata sicurezza del sistema con le modalità tecniche specificate in un apposito piano depositato unitamente all’istanza di cui all’articolo 25, a pena di inammissibilità della stessa.
ART. 27
(Visibilità delle informazioni)
1. Ad eccezione della fase di cui all’articolo 19, il dominio giustizia consente al soggetto abilitato esterno l’accesso alle informazioni contenute nei fa-scicoli dei procedimenti in cui è costituito o svolge attività di esperto o ausiliario. L’utente privato accede alle informazioni contenute nei fascicoli dei procedimenti in cui è parte mediante il portale dei servizi telematici e, nei casi previsti dall’articolo 23, comma 6, lettere e) ed f), e comma 7, me-diante il punto di accesso.
2. È sempre consentito l’accesso alle informazioni necessarie per la costitu-zione o l’intervento in giudizio in modo tale da garantire la riservatezza dei nomi delle parti e limitatamente ai dati identificativi del procedimento.
3. In caso di delega, rilasciata ai sensi dell’articolo 9 regio decreto legge 27 novembre 1933, n. 1578, il dominio giustizia consente l’accesso alle in-formazioni contenute nei fascicoli dei procedimenti patrocinati dal dele-gante, previa comunicazione, a cura di parte, di copia della delega stessa al responsabile dell'ufficio giudiziario, che provvede ai conseguenti adem-pimenti. L’accesso è consentito fino alla comunicazione della revoca della delega.
4. La delega, sottoscritta con firma digitale, è rilasciata in conformità alle specifiche di strutturazione di cui all’articolo 35, comma 4.
5. Gli esperti e gli ausiliari del giudice accedono ai servizi di consultazione nel limite dell’incarico ricevuto e della autorizzazione concessa dal giudi-ce.
6. Salvo quanto previsto dal comma 2, gli avvocati e i procuratori dello Stato accedono alle informazioni contenute nei fascicoli dei procedimenti in cui è parte una pubblica amministrazione la cui difesa in giudizio è stata as-sunta dal soggetto che effettua l’accesso.
ART. 28
(Registrazione dei soggetti abilitati esterni e degli utenti privati)
1. L’accesso ai servizi di consultazione resi disponibili dal dominio giustizia si ottiene previa registrazione presso il punto di accesso autorizzato o presso il portale dei servizi telematici, secondo le specifiche tecniche sta-bilite ai sensi dell’articolo 34, comma 1.
2. I punti di accesso trasmettono al Ministero della giustizia le informazioni relative ad i propri utenti registrati, secondo le specifiche tecniche stabili-te ai sensi dell’articolo 34, comma 1.
ART. 29
(Orario di disponibilità dei servizi di consultazione)
1. Il portale dei servizi telematici garantisce la disponibilità dei servizi di consultazione nei giorni feriali dalle ore otto alle ore ventidue, dal lunedì al venerdì, e dalle ore otto alle ore tredici del sabato e dei giorni ventiquat-tro e trentuno dicembre.
CAPO V – PAGAMENTI TELEMATICI
ART. 30
(Pagamenti)
1. Il pagamento del contributo unificato e degli altri diritti e spese è effettuato nelle forme previste dal decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, e successive modificazioni. La ricevuta e la attestazione di pagamento o versamento è allegata alla nota di iscrizione a ruolo o ad al-tra istanza inviata all’ufficio, secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 34, ed è conservata dall’interessato per essere esibita a richiesta dell’ufficio.
2. Il pagamento di cui al comma 1 può essere effettuato per via telematica con le modalità e gli strumenti previsti dal decreto del Presidente della Re-pubblica 30 maggio 2002, n. 115, e successive modificazioni e dalle altre disposizioni normative e regolamentari relative al riversamento delle entra-te alla Tesoreria dello Stato.
3. L’interazione tra le procedure di pagamento telematico messe a disposizio-ne dal prestatore del servizio di pagamento, il punto di accesso e il portale dei servizi telematici avviene su canale sicuro, secondo le specifiche tecni-che stabilite ai sensi dell’articolo 34.
4. Il processo di pagamento telematico assicura l’univocità del pagamento mediante l’utilizzo della richiesta di pagamento telematico (RPT), della ri-cevuta telematica (RT) e dell’identificativo univoco di erogazione del servi-zio (CRS) che impediscono, mediante l’annullamento del CRS, un secondo utilizzo della RT. Le specifiche tecniche sono definite ai sensi dell’articolo 34.
5. La ricevuta telematica, firmata digitalmente dal prestatore del servizio di pagamento che effettua la riscossione o da un soggetto da questo delegato, costituisce prova del pagamento alla Tesoreria dello Stato ed è conservata nel fascicolo informatico.
6. L’ufficio verifica periodicamente con modalità telematiche la regolarità del-le ricevute o attestazioni e il buon esito delle transazioni di pagamento te-lematico.
ART. 31
(Diritto di copia)
1. L’interessato, all’atto della richiesta di copia, richiede l’indicazione dell’importo del diritto corrispondente che gli è comunicato senza ritardo con mezzi telematici dall’ufficio, secondo le specifiche stabilite ai sensi dell’articolo 34.
2. Alla richiesta di copia è associato un identificativo univoco che, in caso di pagamento dei diritti di copia non contestuale, viene evidenziato nel si-stema informatico per consentire il versamento secondo le modalità pre-viste dal decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, e successive modificazioni.
3. La ricevuta telematica è associata all’identificativo univoco.
ART. 32
(Registrazione, trascrizione e voltura degli atti)
1. La registrazione, la trascrizione e la voltura degli atti avvengono in via te-lematica nelle forme previste dall’articolo 73 del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n.115, e successive modificazioni.
ART. 33
(Pagamento dei diritti di notifica)
1. Il pagamento dei diritti di notifica viene effettuato nelle forme previste dall’articolo 30.
2. L’UNEP rende pubblici gli importi dovuti a titolo di anticipazione. Esegui-ta la notificazione, l’UNEP comunica l’importo definitivo e restituisce il documento informatico notificato previo versamento del conguaglio dovu-to dalla parte oppure unitamente al rimborso del maggior importo versa-to in acconto.
CAPO VI – DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE
ART. 34
(Specifiche tecniche)
1. Le specifiche tecniche sono stabilite dal responsabile per i sistemi infor-mativi automatizzati del Ministero della giustizia, sentito DigitPA e, limita-tamente ai profili inerenti alla protezione dei dati personali, sentito il Ga-rante per la protezione dei dati personali.
2. Le specifiche di cui al comma precedente vengono rese disponibili me-diante pubblicazione nell’area pubblica del portale dei servizi telematici.
3. Fino all’emanazione delle specifiche tecniche di cui al comma 1, conti-nuano ad applicarsi, in quanto compatibili, le disposizioni anteriormente vigenti.
ART. 35
(Disposizioni finali e transitorie)
1. L’attivazione della trasmissione dei documenti informatici è preceduta da un decreto dirigenziale che accerta l’installazione e l’idoneità delle attrez-zature informatiche, unitamente alla funzionalità dei servizi di comunica-zione dei documenti informatici nel singolo ufficio.
2. L’indirizzo elettronico già previsto dal decreto del Ministro della Giustizia, 17 luglio 2008 recante «Regole tecnico-operative per l'uso di strumenti informatici e telematici nel processo civile» è utilizzabile per un periodo transitorio non superiore a sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto.
3. La data di attivazione dell’indirizzo di posta elettronica certificata di cui all’articolo 4, comma 2, è stabilita, per ciascun ufficio giudiziario, con ap-posito decreto dirigenziale del responsabile per i sistemi informativi au-tomatizzati del Ministero della giustizia che attesta la funzionalità del si-stema di posta elettronica certificata del Ministero della giustizia.
4. Le caratteristiche specifiche della strutturazione dei modelli informatici sono definite con decreto del responsabile per i sistemi informativi auto-matizzati del Ministero della giustizia e pubblicate nell’area pubblica del portale dei servizi telematici.
5. Fino all’emanazione dei provvedimenti di cui al comma 4, conservano effi-cacia le caratteristiche di strutturazione dei modelli informatici di cui al decreto del Ministro della giustizia 10 luglio 2009, recante “Nuova strut-turazione dei modelli informatici relativa all'uso di strumenti informatici e telematici nel processo civile e introduzione dei modelli informatici per l'uso di strumenti informatici e telematici nelle procedure esecutive indi-viduali e concorsuali”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 165 del 18 luglio 2009 – s.o. n. 120.
ART. 36
(Adeguamento delle regole tecnico-operative)
1. Le regole tecnico-operative sono adeguate all'evoluzione scientifica e tec-nologica, con cadenza almeno biennale, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto.
ART. 37
(Efficacia)
1. Il presente decreto acquista efficacia il trentesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica i-taliana
2. Dalla data di cui al comma 1, cessano di avere efficacia nel processo civile le disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 13 febbraio 2001, n. 123 e del decreto del Ministro della giustizia 17 luglio 2008.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chi-unque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma, addì 21 febbraio 2011
Il Ministro della Giustizia
On. Avv. Angelino Alfano
Il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione
On. Prof. Renato Brunetta
Visto, il Guardasigilli
On. Avv. Angelino Alfano
Registrato alla Corte dei Conti
Addì 11 aprile 2011-04-14 Reg. n. 8 Fog. N. 84 |